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Trieste Next: dati scientifici e come raccontarli al meglio

26 settembre 2023

Una splendida maratona quella di NODC a Trieste Next, il Festival della ricerca scientifica ! Dopo la conferenza sulla Scienza Aperta, NODC, rappresentato da Chiara Altobelli, ha organizzato 3 sessioni del talk ed esperienza immersiva "Alla scoperta della nave da ricerca Laura Bassi e non solo: video e tour virtuali per raccontare la scienza".

NODC ha aperto il discorso con una breve panoramica su oltre 20 anni di attività, da quando nel 2002 è stato riconosciuto come il riferimento italiano all'interno dell'International Oceanographic Data Exchange System della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell'UNESCO. Chiara Altobelli ha spiegato che OGS ha svolto fin dagli anni '80 un ruolo fondamentale nella gestione dei dati marini a livello nazionale e internazionale. La crescente importanza della conservazione e dell’integrazione dei dati per produrre Big Data, per realizzare dei modelli sulle condizioni ambientali e prevederne l’evoluzione, ha portato OGS a istituire formalmente nel 2004 l’infrastruttura NODC per la gestione dei dati oceanografici. Da allora, il Centro è cresciuto in modo esponenziale per stare al passo con i cambiamenti culturali e l’innovazione tecnologica. Oggi, con oltre 300.000 profili di colonna d'acqua in aree costiere e offshore, NODC gestisce l'archivio di dati marini più completo in Italia.

"Per celebrare il nostro 20esimo anniversario,” ha detto Chiara Altobelli “volevamo che le persone conoscessero NODC, e il lavoro dei Centri dati, con un video che facesse capire l’importanza della conoscenza basata sui dati per affrontare l'attuale crisi ambientale."

Pablo Apiolazza dello studio APZmedia Creative ha mostrato il video realizzato per NODC e ha spiegato le tecniche utilizzate per descrivere il Centro in modo breve e coinvolgente. Infine ha parlato delle ultime tecnologie disponibili per veicolare informazioni scientifiche come tour virtuali, intelligenza artificiale e motion capture. “Queste tecnologie” ha detto Pablo Apiolazza “devono essere messe al servizio della conoscenza scientifica per veicolare informazioni affidabili e buone pratiche anziché notizie false e comportamenti antisociali.” Infine, ha presentato il tour virtuale della nave da ricerca (R/V) Laura Bassi. Più di 100 persone di tutte le età hanno sperimentato il tour virtuale presso lo stand OGS durante e dopo il talk, svoltosi sabato pomeriggio 23 settembre alle 18:00 e domenica 24 settembre alle 10:30 e alle 17:00.

Roberto Romeo, Daniela Accettella e Michela Dal Cin del Centro per la Gestione delle Infrastrutture Marittime dell'OGS hanno concluso l'intervento illustrando le principali caratteristiche della Laura Bassi, la nave rompighiaccio da ricerca.

Michela Dal Cin ha descritto in particolare l'utilizzo delle onde sonore per catturare immagini del sottosuolo. Queste immagini consentono ai ricercatori di identificare e mappare molti tipi di elementi e processi geologici, come geometrie ed età di sedimenti e rocce, faglie e la loro storia, accumuli e migrazione di fluidi, ecc. “Queste informazioni sono cruciali per lo studio dell'evoluzione della Terra e per la gestione sostenibile dell'ambiente marino." Ha affermato la ricercatrice.

Conosciamo solo il 25% dei fondali marini”, avverte Daniela Accettella, che aggiunge: “Anche se Google Earth vorrebbe farci credere il contrario. Ecco perché gli scienziati stanno lavorando duramente per raccogliere dati da aree sottoposte a intensa attività umana così come da aree remote, quali le regioni polari”. Ha parlato anche della ricerca Italiana in Antartide e dell' attività a bordo della Laura Bassi. Si va dal prelievo di campioni di aria, colonna d'acqua e sedimenti del fondo marino alla raccolta di dati sul fondo marino a varie profondità e livelli di dettaglio, come precedentemente descritto da Michela Dal Cin. Infine, la ricercatrice ha spiegato anche sofisticati sistemi acustici chiamati multibeam, ossia multifascio, perché utilizzano un fascio di onde acustiche ad alta frequenza per raccogliere dati e mappare la forma del fondale marino, che scientificamente si chiama morfobatimetria. Nelle profondità dell'oceano (3000 m) si riscontrano differenze di profondità fino a 1200 m tra i dati dell'ecoscandaglio multiraggio e i dati di Google Earth.